VILLINO MARCO LORUSSO Scritto da Angela Sciascia docente di storia dell’arte e di disegno

VILLA MARCO LORUSSO SUL LITORALE DI FESCA 
Scritto da Angela Sciascia
docente di storia dell’arte e di disegno.

Ancor prima che venissi ad abitare a Fesca nel villaggio Trieste, frequentavo già la zona nel periodo estivo per villeggiare. Il mio ricordo da bambina risale a gli anni ’60, quando insieme a zii e cugini ci incontravamo per i bagni a mare e per soggiornare, a villa Lorusso di proprietà di mio zio Marco. La villa, ad un solo piano a livello strada, possedeva un ampio giardino antistante con bordure di oleandri ed una palma centrale posta nello spazio antistante il patio. Lo schema planimetrico della villa era a ferro di cavallo, ovvero, con due ali laterali, che a me bambina, apparivano come due ali protettive tra cui trascorrere in allegria il nostro tempo libero. Ricordo che potevamo consumare i nostri pasti comodamente seduti sul tavolino e le panche in pietra poste davanti ai corpi di fabbrica sporgenti. Solo più tardi, a seguito delle mie competenze acquisite, ha ragione della specificità dei miei studi, ho capito che lo schema planimetrico di Villa Marco Lorusso richiamava l’Altare di Pergamo, pur mancando l’ampia scalinata centrale tra i due corpi aggettanti. Infatti, all'epoca, era in voga rifarsi a stilemi culturali del passato. Così molto spesso, architetti e progettisti attingevano a culture di altri momenti storici con “eclettismo storicistico” a volte con risultati discutibili. Fortunatamente la villa di mio zio aveva un aspetto sobrio. Nome e cognome incisi su lastre di marmo. I vani interni erano distribuiti pressoché simmetricamente ed erano provvisti di volte a padiglione. Ricordo un ambiente più piccolo, nell’ala di sinistra, che risultava indispensabile per preparare le nostre provviste alimentari e bagagli ridotti al minimo indispensabile. I miei ricordi più belli sono legati alla focaccia, ai panini, alla tiella al forno ai giochi alle retate, ai bagni al Lido Pisani e al Lido San Cataldo – oggi Lido Massimo – condivisi con i miei parenti ed i miei cugini.


( Racconto ispirato da avvenimenti di vita vissuta )



Cartografia del 1955 circa con indicata l'ubicazione presunta del villino


Ipotetica planimetria del villino.

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