- LA VILLA - (testo)

Eccomi nuovamente per un’altro audio racconto. Il tema di cui intendo parlarti è la villa dal punto di vista architettonico e non solo. Ulteriori informazioni potrai apprenderle dalla consultazione della galleria fotografica a corredo del testo. Prima di tutto è bene che tu sappia che l’edificazione delle residenze per la villeggiatura ha origine molto antica. Durante il I secolo a.C. furono costruite, ad esempio, le ville sul mare a Sperlonga, nel Lazio, e a Marechiaro in Campania, nel parco di Posillipo – che dal greco significa “sollievo dal dolore” -. Questi due edifici erano decisamente sontuosi e sfarzosi. Denominate “urbane” qualora erano utilizzate per il riposo, altrimenti “rurali” se abbinate ad attività agricole. Il rinascimento fu un periodo significativo per l'edificazione di ville. Tra il 1400 e il 1600 le nobili famiglie furono i committenti degli architetti Vignola, Leon Battista Alberti, Andrea Palladio. Quest’ultimo realizzerà una serie di ville in Veneto e il suo stile diede origine ad un movimento destinato a durare per tre secoli, il palladianesimo, che si richiama ai principi dell'architettura classica. Palladio fu, pertanto, precursore dello stile denominato Neoclassico. Stile che riprende ideali e apparato formale dell’architettura classica greca e romana. A fine ’800 sul litorale delle località prossime al faro di San Cataldo sorsero ex novo le prime ville, oppure vennero ampliate e riattate a residenze di villeggiatura masserie e corpi di fabbrica preesistenti. Gli ambienti delle ville si distinguono in base agli usi in: pubblici, dedicati alla condivisione della vita famigliare o all'accoglienza di forestieri e privati, inerenti le stanze da letto dei villani e della servitù oltre agli ambienti di servizio. Altra distinzione riguarda i piani. Quello inferiore – il sottano – è interrato, seminterrato o a livello strada, è sovente dedicato agli alloggi della servitù e agli ambienti di deposito. Mentre quello superiore, – il soprano – è adibito ad uso padronale. Nella ville, a fine ’800 ed inizio ’900, non esiste un ambiente dedicato al bagno in quanto non ci sono le reti né idrauliche né fognarie, pertanto in tempi successivi, si dovettero aggiungere ridotti corpi di fabbrica per accogliere i servizi. Comparando aspetti planimetrici, volumetrici e stilistici si possono distinguere tre tipologie di villa. Nella prima, le stanze dell'impianto planimetrico sono disposte in ordine classico, ovvero, secondo la tradizione della distribuzione simmetrica. Il salone, che è l'ambiente di maggior dimensione e di rappresentanza è posto centralmente e ai lati sono collocate le altre stanze, più piccole e pressoché di eguali proporzioni. La fisionomia esterna risulta essere uniforme e lineare, priva di movimenti volumetrici evidenti. Solo il prospetto, rivolto verso l'accesso alla strada, è decorato, mentre le altre facciate sono più sobrie. Nella seconda tipologia l’impostazione del patio, del porticato, della loggia, del torrino belvedere e della scala determinano una difformità volumetrica da un prospetto all'altro. Mentre la decorazione è uniforme su tutti i prospetti. Nella terza tipologia, il rigore simmetrico viene abolito, non solo esternamente ma anche internamente, con una distribuzione planimetrica impostata sulla logica d’uso degli ambienti, rendendo finalmente funzionale la disposizione delle aree pubbliche e di quelle private.
Agli ambienti padronali si giunge mediante scale ad una o doppia rampa. Su basamenti o pilastri, antistanti la scala, sono collocati elementi decorativi talvolta con l'aspetto di animali detti pertanto zoomorfi. Agli ambienti secondari si può accedere da scale poste non in vista. Il patio antistante l’accesso è posto a livello strada o rialzato, privo di copertura e aggettante o altrimenti rientrante nel corpo di fabbrica a modo di porticato. La rifinitura delle balconate è costituita da ringhiere di ferro battuto o da balaustre in pietra o cemento, materiale quest'ultimo preferito per prevenire l’effetto corrosivo del mare.
La balaustra è composta da una sequenza di colonnine sagomate, poggianti su di un basamento detto zoccolo e sorreggono una mensola con modanature detta cimasa. Le colonnine possono essere intervallate da un pilastro. A fianco alla porta d’accesso è fissato al patio un accessorio utile per le località sterrate: un pulisci scarpe in ghisa con spazzola per togliere la terra dalle suole. L’ingresso, il più delle volte, è di foggia uguale a quello delle finestre o porte finestre. È sormontato da un timpano con un elemento decorativo a conchiglia, mentre le finestre sono coronate da una cimasa sorretta da modiglioni decorati. Sia porte che finestre possono essere arcuate. La divisione degli ambienti interni è evidenziata esternamente da pilastri, chiamate paraste, addossate alla parete, decorate con capitelli, basamento e con funzione di sostegno o da lesene decorative, ovvero pilastri lineari senza funzione di sostegno. La distinzione tra sottano e soprano è evidenziata dalla caratterizzazione della tessitura del paramento murario con l’applicazione di un bugnato. ll bugnato può essere con conci di pietre, a stucco realizzato in stile rustico, con bordi smussati o in altri stili. Cornici a bassorilievo, stucchi geometrici, fregi con volute, ingentiliscono gli spazi intermedi tra il portale e le finestre. I cantonali con bugnato decorano gli spigoli egli angoli dell’edificio. Le cornici marcapiano con cimasa, separano i vari piani. La parte sommitale, infine, è composta dal parapetto di coronamento, da una balaustra con mezzibusti, vasi a calice, pinnacoli o finali sferici. L'intitolazione della villa, dedicata ad un parente del villano, è posta al di sotto di un frontone con volute di forma semicircolare o di altro aspetto. I balconi, se rientranti, possono essere incorniciati da una serliana, elemento costituito da un arco centrale e aperture trabeate ai lati. Le colonne con funzione di sostegno sono frequentemente in stile dorico, con fusto liscio o scanalato con o senza rudenti. La loggia e il porticato, se chiusi con vetrate decorate diventano verande. Il tetto è scoperto o coperto da spioventi con tegole d’argilla sui quattro lati – talvolta “merlettato” da gattoni –, con il vano scala che culmina in un terrazzino belvedere. Il Belvedere può essere edificato su di una torre di pianta quadrata o ottagonale e decorato da puntali o segnavento. Le grondaie portano l’acqua per il riuso in una cisterna interrata al di sotto della cucina munita di pozzo. Le finestre e porte finestre con serramenti a vista, sono dotate di scuri ovvero dei pannelli con cardini che permettono l'oscuramento degli ambienti. Esternamente le persiane in legno sono accessoriate da persianine inclinabili.
I vetri degli infissi – alti per permettere un’illuminazione adeguata – sono sostenuti da stecche che ne evitano la rottura poiché i vetri sono fragili e sottili e con una superficie imperfetta. Talvolta i vetri sono colorati per decorare torrini di vani scale o verande o con effetto vetrata per le porte interne. Le porte interne hanno maniglie ottonate con pomello in porcellana e come le finestre sono a due battenti.
I soffitti del soprano sono di altezza superiore ai 4 metri. La volta può essere a cassettoni in legno decorato oppure impostata con volta a botte e testata a padiglioni. Il salone può essere rifinito e affrescato con stucchi e modanature. Pittori come Antonio Lanave, Nicola Colonna, Guido e Mario Prayer o Enrico Battisti ottengono molti incarichi raffigurando immagini ispirate ai preraffaelliti, tromp l’oeil decorazioni a grottesche. Alle pareti si applica la carta da parato, in alternativa ai dipinti, e la boiserie in legno. I pavimenti sono rivestiti con mattonelle policrome in cemento decorato che creano un effetto mosaico. I soffitti delle stanze adiacenti, di solito più sobrie, hanno una volta a padiglione o a crociera. Nei piani di sottano, invece, prevalentemente sono a botte e del tutto prive di decorazioni se non in rare eccezioni. Le scale interne, il più delle volte, non sono a vista. Quando arriva il servizio elettrico si provvede a dotare gli ambienti di un impianto a vista con cavi in tessuto intrecciato e con interruttori in ceramica su supporto in legno. Tra fine ’800 e primo ventennio del ’900 l’impianto decorativo può essere di stile neoclassico, gotico oppure eclettico cioè con più stili. Negli anni 20 l'architettura fascista porta ad uno stile essenziale, rigoroso denominato razionalista. I prospetti sono privati del corredo decorativo eccessivo e i soffitti sono piani. Negli anni ’60 l’architettura è rinnovata nella forma e nell'aspetto anche per l'avvento di nuovi materiali edili nonché differenti criteri di costruzione. Le pareti perimetrali da 1 metro e 20 di spessore, costituite da doppia muratura in tufo e camera d'aria, vengono sostituite da murature dello spessore di 50 cm composte da mattoni forati e pilastri in cemento armato. Il soffitto è posto a 3 metri di altezza. Il resto è abbastanza simile all’architettura dei giorni nostri.
Bene! Anche questo racconto volge al termine. Spero ti sia risultato interessante. Ti saluto e ti anticipo che il prossimo audio racconto riguarderà i giardini.


















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